Colore della Candela – Leggere la candela d’accensione
Svitando e guardando attentamente il colore della candela un occhio attento può darvi una ottima idea di come stia funzionando il motore (se gira bene o male), ecco perché si parla di lettura della candela.
Articolo su come cambiare le candele d’accensione
La Candela d’accensione può presentarsi in vari modi e dirci la carburazione del motore.
Articolo sulla carburazione ed il rapporto stechiometrico
La candela può presentarsi nera e bagnata, che vuol dire che la carburazione è troppo grassa o il grado termico è sbagliato (Candela troppo fredda).
Se la candela fosse troppo calda si presenterebbe molto rovinata, come se fosse stata “mordicchiata”, e/o gli elettrodi di colore bluastro, come se fosse stato scaldato con la fiamma ossidrica, (Pericolosissimo per il pistone perché si potrebbe innescare una autoaccensione e patatrac)
Se guardando la candela con una lente di ingrandimento vedete delle sferette di alluminio depositate sopra avete un problema di detonazioni o con l’anticipo di accensione, probabilmente siete troppo anticipati, correte ai ripari posticipando l’accensione perché state rovinando il motore.
Articolo sull’anticipo di accensione
Se invece la candela si presenta intatta ma tutta nera di fuliggine allora la carburazione è grassa ma non tantissimo.
Sa biancastra ma sempre intonsa allora la vostra carburazione sarà magra.
In caso di carburazione perfetta il colore deve essere color nocciola, il colore della nutella per intenderci.
Purtroppo il colore della candela non è più molto affidabile per via degli additivi presenti nelle nuove benzine. Per essere più sicuri bisognerebbe affidarsi al colore del pistone (se nuovo), o per aver la certezza a livello strumentale adesso ci si affida alle sonde lambda che sono strumenti molto precisi.
Articolo su come leggere la carburazione con le sonde lambda
Altra cosa che è da vedere sulla candela è lo stato degli elettrodi. che devono essere ben definiti non arrotondati e la distanza tra essi.
Di solito la distanza tra gli elettrodi e nell’ordine dei decimi di millimetro (0.7 – 0.9 mm). Questa distanza deve essere quella data dal costruttore ed è facilmente reperibile sul sito di quest’ultimo o sul libretto di uso e manutenzione del vostro mezzo.
La distanza o gap si misura con uno spessimetro
inserendo la “lama” della misura adeguata tra i due elettrodi,
se non dovesse entrare, con un cacciavite a spacco, facendo molta attenzione, si possono allontanare gli elettrodi facendo con delicatezza leva, se fosse invece maggiore la distanza e quindi la paletta dello spessore giusto ci sciacquasse, basterà fare un po’ di forza per avvicinare gli elettrodi alla misura giusta.
Per non esagerare nell’avvicinare gli elettrodi vi consiglio di lasciare lo spessimetro tra questi quando farete forza per avvicinarli. Non cercate la precisione assoluta, basti che lo spessimetro passi senza gioco e senza fare forza.
Un’altra cosa a cui far caso è la scintilla: deve essere bella visibile anche di giorno e di colore freddo (colore blu-viola)
Se la scintilla fosse poco visibile o di color giallo o peggio rosso, andate a comprare una candela nuova e la vecchia buttatela nel cassonetto: è bruciata, ha fatto la sua vita.
Per vedere la scintilla basta rimontate la pipetta sulla candela da smontata, poggiare la filettatura della candela sulla testata e fare come se si volesse mettere in moto il motore azionando l’accensione.
Tenete la candela dalla pipetta: nella candela passano migliaia di volt e quindi la schicchera, se doveste toccarla, vi farà male. Non vi terrorizzate! l’amperaggio è bassissimo non rischiate di rimanere fulminati, certo però, sempre meglio non giocare con la corrente.