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Cos’è l’Anticipo di Accensione

Cos’è l’Anticipo di Accensione

Che cosa è l’anticipo di accensione e a cosa serve? E soprattutto come influisce sui nostri motori?

Partiamo con un minimo di teoria:
Una qualsiasi combustione deve avere del tempo per completarsi, se no avremmo una esplosione.
Ecco il perché si ha un anticipo di accensione, per dare il tempo alla combustione.

Nei motori a 2 – 4 tempi, si chiamano motori ad accensione comandata, la scintilla dà il via alla combustione della miscela aria-benzina all’interno della camera di combustione.
Questa miscela si brucia in un tempo determinato, perché il fronte di fiamma turbolento viaggia mediamente sui 12 – 30 metri al secondo.
Il fronte di fiamma è il confine formato dalle fiamme che avanzando brucia tutta la miscela.

Sta a noi pensare che un motore che viaggia a 3000 giri, ci mette pochi millesimi di secondo a fare un giro e di conseguenza noi dobbiamo anticipare l’innesco della miscela per poter sfruttare al meglio la combustione.
Questa combustione porta all’espansione dei gas, che è quella che da energia ai pistoni.

Il valore di anticipo di solito si aggira sui 20 – 30 gradi, in casi rari anche 60 gradi prima del punto morto superiore.

La regola empirica, per sfruttare al meglio la carica aria-benzina, sarebbe quella di avere l’accensione anticipata a tal punto che, il 50% della miscela presente nella camera di combustione sia bruciata quando pistone raggiunge il punto morto superiore.

Il discorso non è così semplice però, subentrano vari problemi e variabili all’interno del motore:

Per fare un esempio su un motore generico: 22°di anticipo invece del teorico 28°.

Fin qui, potremmo pensare che più si sale di giri, più serve che la candela inneschi la miscela con sempre più anticipo, ma per rendere il discorso più complesso ancora, ad alti giri di rotazione, i moti turbolenti della miscela entrante nella camera di combustione, mescolano maggiormente la miscela e la combustione avviene più velocemente.
Quindi l’anticipo deve essere diminuito.

Infatti, un motore più anticipato ha un buon tiro a bassi giri, ma fatica a raggiungere alti regimi di rotazione e surriscalda. Un motore invece con l’accensione posticipata, cioè sempre anticipata ma di meno, sarà fiacco ai bassi giri, ma avrà una predisposizione maggiore a salire di giri e scalderà meno.

Le vecchie accensioni erano fisse, davano quel valore di anticipo e quello era per tutti i regimi di rotazione, quindi bisognava cercare un compromesso.

Oggigiorno con l’avvento dell’elettronica questa situazione di compromesso, per fortuna, è andata sparendo. Adesso si possono avere, grazie alle centraline elettroniche, anticipi importanti a bassi giri e con grandi carichi (Tutto GAS) e al salire della rotazione del motore questo anticipo andare sempre piano piano a diminuire.

Anticipare, come già detto, serve per bruciare tutta la miscela e sfruttare al massimo l’espansione dei gas, ma anticipare troppo diventa controproducente: la miscela che viene innescata troppo presto brucia in gran parte prima che il pistone raggiunga il punto morto superiore, questo crea in camera di combustione delle temperature molto elevate oltre a delle forti sollecitazioni, entrambe deleterie alla vita del motore.

Posticipare troppo l’accensione del motore, d’altro canto, porta a bruciare tardi tutta la miscela ed avere l’espansione dei gas contenenti nella camera di combustione quando già il pistone ha iniziato la sua discesa e quindi gran parte della spinta, data dall’espansione, viene sprecata.

Di norma quando si aumenta la cilindrata di un motore, in quanto vi è più miscela da bruciare bisogna aumentare l’anticipo, mentre a parità di cilindrata se si dovesse aumentare il rapporto di compressione bisognerà diminuire l’anticipo, perché l’aumento di pressione alza le temperature e la miscela bella compressa ha una velocità di combustione maggiore.

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