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Fare circuito lampada a led per mezzi senza batteria.

Fare circuito lampada a led per mezzi senza batteria.

In questo articolo vi spiegherò cosa ho comprato e come ho assemblato il circuito per trasformare il faro della vecchia e gloriosa vespa dalla lampada a filamento alla lampada a Led.
Questa modifica l’ho fatta per una questione di sicurezza, dato che il faro della mia pk50s aveva una luce molto fioca e usarla di notte nelle strade prive di illuminazione era un dramma.
Adesso non è più così.

Questa modifica la si può fare su tutti i veicoli privi di batteria a patto che la corrente erogata dallo statore sia sufficiente per alimentare i vari componenti.

Iniziamo a dire che la prima cosa da fare è trasformare la corrente alternata in continua e poi renderla fruibile dalla lampada e questo vuole dire qualche problema da risolvere.

La corrente la andremo a prendere direttamente dal devio luci in modo da poter interrompere il circuito che andremo ad aggiungere con l’interruttore originale sul manubrio.

Trasformare la corrente alternata in continua è semplice, si usa un ponte di diodi o raddrizzatore. Non prendete un raddrizzatore per centinaia di ampere e migliaia di volt, prendetelo per sicurezza sovradimensionato, ma senza esagerare.

Ponte di iodi


La corrente continua in uscita dal raddrizzatore, oltre ad avere una tensione maggiore di quella entrante nel ponte di diodi, avrà una natura pulsante, per appiattire il più possibile queste “oscillazioni” bisogna mettere in parallelo un condensatore di una certa capacità.

Io dopo svariati tentativi ho usato due condensatori elettrolitici da 560 µF e 50v in parallelo, quindi è come se avessi messo un solo condensatore da 1120µF e 50v.
Di seguito al condensatore deve essere messo in serie un regolatore di tensione o boost e all’uscita di quest’ultimo finalmente avremo la possibilità di collegare la nostra lampada a LED.

Per questioni di spazio, il circuito che ho composto (il boost, il Ponte di diodi e i Condensatori) è stato posto nel cassetto portaoggetti; potete mettere questo circuito dove meglio credete, ricordate solo che i componenti devono dissipare calore e non prendere acqua.
Il Boost che ho preso ha queste caratteristiche:

Trovarne uno uguale sarà difficile, sceglietene uno che sia simile, perchè non servono boost che possano gestire 600v e 20A, oltre che costosi ed ingombranti sono del tutto inutili per collegare una lampada a led che vuole meno 3A di corrente e 12V di tensione.

Qui troverete i Boost che possono fare al caso nostro

La lampada da me utilizzata è un H7 a led modello S1, che è poco ingombrante, ha il dissipatore passivo e costa poco. Questa lampada a 12 V assorbe circa 1,4A per una potenza di circa 16W, molto vicina a quella della lampada a filamento originale, ma con una resa maggiore (luminosità molto più alta).

Le lampade a LED più potenti è meglio non metterle per via della scarsità di corrente a disposizione. La H7 va bene al posto della lampada originale P26s,  perchè il filamento è quasi alla stessa distanza. Per questo andrà messo uno spessore alla base della lampada di 6mm per ottenere lo stesso posizionamento del filamento in corrispondenza del punto di fuoco della parabola.

Consiglio sempre di abbassare molto la tensione in uscita dal boost quando si fanno le prime prove, ed alzarla gradualmente per fermarsi ad una tensione di sicurezza tipo 11-12 V.
Le lampade a led di solito hanno un circuito interno che le permettono di avere un range di tensione alla quale funzionano, nel mio caso da 9 a 32v in corrente continua.

Io ho installato anche un regolatore di tensione a 12v AC (la mia vespa ne era sprovvista) all’uscita dal volano.
Questa precauzione serve per non bruciare le altre lampadine del mezzo, i componenti e la lampada a led dato che al salire di giri la tensione in uscita dallo statore potrebbe alzarsi molto e raggiungere anche 50 V in casi molto particolari, ma possibili.

Esistono anche regolatori di tensioni con il raddrizzatore al loro interno, ho preferito non prenderlo, perchè avrei dovuto rivedere buona parte del circuito elettrico della vespa, invece con questo semplice regolatore basta intercettare la corrente in uscita dallo statore e montarlo e l’intero circuito del mezzo resterà invariato e funzionante.

Quando iniziai questo progetto mi trovai davanti a dei problemi da risolvere. Con i componenti che vi ho elencato ho risolto e adesso viaggiare la notte è un piacere.

Ricordiamo che la corrente a disposizione è poca e quindi bisogna cercare di non esagerare: la lampada a led da prendere è quella con il dissipatore passivo che consuma meno delle stesse con la ventola.
Per recuperare corrente alla luce di posizione ho messo, anche li, una lampadina a led, che a confronto della lampadina a filamento da 5W assorbe quasi 1/10.

Aumentando la capacità del condensatore, a valle del raddrizzatore, appiattirete molto la tensione in uscita: non avrete lo sfarfallio al minimo ma andrete ad assorbire quella poca corrente a disposizione. Per questo consiglio di partire con 2000 µF formati da 2 condensatori elettrolitici da 1000 µF collegati in parallelo e fare vari tentativi. Oppure come ho fatto io comprando questi condensatori che sono 20 da 560 µF – 50v si possono fare tutte le prove che si vogliono.

Non preoccupatevi se non trovate condensatori proprio di questa capacità, 50 µF in più o in meno per un circuito del genere non fanno la differenza, l’importante è che li prendiate per tensioni fino a 50v, la sicurezza prima di tutto.

Con tutti i condensatori collegati in parallelo, molto probabilmente al faro posteriore non arriverà corrente e non si accenderà. Per risolvere il problema basta iniziare a scollegare uno alla volta i condensatori collegati in parallelo, in questo modo si andrà a diminuire gradualmente la capacità totale. I condensatori costano molto poco: meno di 1€.
Se prendete tutti i componenti su internet è facile che spendiate meno di 50€.

Quando collegate tutto tenete sempre sotto controllo la tensione in uscita dal boost entrante nella lampada a led collegando il voltmetro o un normalissimo tester.
Durante queste prove fate girare il motore a diversi regimi di rotazione, e se dovesse salire troppo la tensione (ripeto) abbassatela tenendola sugli 11-12v.
Appena vedrete, diminuendo i condensatori in parallelo, accendersi tutte le luci: il faro, la luce di posizione posteriore, lo stop nel caso lo abbiate e la retroilluminazione dello strumento, a questo punto avrete trovato la capacità che vi serve e avrete lo sfarfallamento minore possibile al minimo.
Potete mantenere i condensatori in parallelo oppure, per fare un lavoro più pulito comprarne uno solo della capacità risultante.
Ricordiamo che la risultante di due o più condensatori in parallelo è la somma delle singole capacità.

Saldate tutti i componenti.
Di seguito vi disegno un piccolo schema del circuito elettrico.
E’ per darvi una mano in più per capire come collegare tutti i componenti e quindi fare la trasformazione con facilità.

E…buon viaggio di notte, ma vedendo a giorno.

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